European Ecommerce Report 2017: le vendite transfrontaliere

Sebbene circa il 77% delle aziende abbia un sito web (corporate), solo il 18% di queste società utilizza effettivamente il proprio sito come canale di vendita. Questo è uno dei numerosi risultati emersi dall’ annuale European Ecommerce Report, relazione presentata a Bruxelles alla fine del mese scorso. L'obiettivo principale del rapporto è incentrato sulle vendite transfrontaliere e comprende molteplici approfondimenti sul comportamento dei consumatori online nei singoli paesi europei. 

Stimolare le vendite transfrontaliere

Secondo la press release rilasciata, l'obiettivo principale di Ecommerce Europe è quello di creare condizioni di parità per il commercio online nei paesi dell'Unione Europea, creando eventualemente le condizioni per cambiamenti politici. L'UE continua ad adottare nuove leggi e regolamenti per la creazione di un mercato unico digitale. La Commissione europea ha già adottato misure per uniformare l'UE alle stesse regole di regolamentazione, con l'intento di vietare blocchi geografici, promuovere l'aumento dei diritti dei consumatori di prodotti digitali, ecc. 

Europa meridionale: il mobile commerce è la chiave

Secondo il comunicato stampa di Ecommerce Europe, il commercio elettronico "cresce in modo esponenziale, in particolare nell'Europa meridionale". Il mobile commerce svolgerà un ruolo importante in questa crescita, dal momento che la più grande popolazione giovane (dai 15 ai 24 anni) vive in Europa meridionale. Pertanto, i commercianti interessati ad espandere la loro attività in questi paesi dovrebbero concentrarsi sull'esperienza mobile del loro negozio online.

Ecommerce in Italia: aumento della logistica avanzata, spazio per il commercio elettronico

Anche il commercio elettronico italiano dovrebbe crescere, raggiungendo i 23,14 miliardi di euro nelle vendite online (2016: 19,9 miliardi). Di tutta la popolazione italiana, meno della metà acquista presso negozi online (41%), un solo 14% lo fa presso un negozio online straniero. Un motivo potrebbe essere che le merci più popolari, quali viaggi, elettronica di consumo e abbigliamento, vengono tipicamente acquistati localmente.

Inoltre, l'ecommerce italiano può ottenere una vera e propria spinta da una evoluzione nelle abitudini di consegna. Secondo la relazione, lo standard attuale è la consegna a domicilio. Tuttavia, i consumatori familiarizzano lentamente con la "logistica avanzata", ad esempio i pick up point, i punti di prelievo. Ciò può comportare ulteriore crescita delle vendite online, in quanto i consumatori avranno maggiore libertà / flessibilità. Inoltre, l'aumento graduale della consegna nella stessa giornata aumenterà l’appetibilità dello shopping online. L'aumento di piattaforme orientate al mobile commerce contribuiranno sicuramente alla crescita del comfort dello shopping online.

Spagna: crescita e rapida evoluzione dell'esperienza mobile

Tra i paesi inclusi in questo articolo, il tasso di crescita più elevato è atteso in Spagna: un impressionante 4,07 miliardi di euro. Proprio come l'Italia, i temi caldi sono opzioni di consegna e m-commerce. Vale la pena ricordare che i consumatori spagnoli sono più interessati alle opzioni di consegna di quanto non lo siano al prezzo. In altre parole, un consumatore spagnolo sarebbe felice di pagare un paio di euro in più per lo stesso prodotto se il negozio on-line offre le migliori opzioni (o più verie) di consegna.

M-commerce è un argomento caldo per l’ecommerce, e la Spagna non fa eccezione. Infatti, l'81% della popolazione spagnola usa uno smartphone giornaliermente. Pertanto, una buona esperienza mobile è fondamentale nel vincere i consumatori spagnoli.

Ecommerce in Belgio: tra le vendite locali e internazionali

L'ecommerce è ancora in aumento in Belgio, con una crescita del 10% nel 2016. La previsione per il 2017 è che il mercato ecommerce belga continuerà a crescere nel 2017. Anche se la maggior parte degli europei preferisce ancora i negozi online del proprio paese, i belgi sono fortemente orientati ad acquistare oltre i propri confini. Secondo la relazione, questo può essere attribuito alla sua comunità multilingue e alla sua posizione al centro dell'Unione europea (Bruxelles).

Tuttavia, non finisce qui. Secondo un recente articolo pubblicato da Ecommerce News, le politiche locali stanno attualmente bloccando la crescita dell'e-commerce (locale) belga. Il Belgio sta ancora lottando per adottare politiche per migliorare le leggi sul lavoro in termini di flessibilità. Ciò consentirebbe ai negozi e ai distributori online di applicare turni notturni e turni di domenica che potrebbero migliorare in maniera drastica la catena logistica ei tempi di consegna. A causa dei vincoli attuali, i distributori spesso aprono negozi in altri paesi.

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